Disegnare animali


Le Radici non si offendano ma, da sempre, amo disegnare gli animali.
Il motivo è semplice: sono bellissimi.

In più, aggiungete il fatto che verso di loro riesco ad avere uno sguardo più tenero e indulgente rispetto a quello che riservo a noi esseri umani... ed ecco che ogni pelo, ogni piuma, ogni zampa, ogni orecchio diventano motivi interessanti da riprodurre su carta e fonti inesauribili di meraviglia, stupore e gioia.

Di disegno, insomma.


Nelle tavole de I Palazzi ero riuscito a infilare parecchi animali, scegliendo tra le specie che si trovano a loro agio nelle nostre città, a volte più di noi.

In Radici, invece, per non rubare la scena alle piante, mi ero ripromesso di disegnare un solo animale, calvo, stupido e bruttarello: l'uomo.

Ovviamente, non ho resistito, e nel secondo volume un essere vivente dalle forme più aggraziate è apparso... ma pare non abbia fatto una bella fine (mai scherzare con le piante).


Nella prossima storia, gli animali dovrebbero tornare ad avere un ruolo importante, ed è per questo che, da mesi, sto studiando la fauna fluviale sul mitico taccuino nero, che viaggia con me in treno e che ormai dovreste conoscere piuttosto bene.

I disegni che vedete in questo post arrivano proprio dalle sue pagine.


Ogni tanto mi solletica l'idea di raccogliere i migliori ritratti di animali in un libricino illustrato, o di usarli per realizzare delle stampe.

Qualcuno mi ha anche già chiesto entrambe le cose, in realtà.

Voi che dite, sareste interessati a una raccolta di disegni animaleschi o vi piacerebbe appendere qualche bestia di inchiostro sulle pareti della vostra casa?

Nel caso, fatemelo sapere sui social o via mail e mi metterò all'opera.


Mentre ci pensate, io torno a studiare l'occhio di quella strana rana, che mi guarda da giorni, e ancora non sono riuscito a comprendere del tutto.

E a fare anche un paio di altre cose... presto vi racconto.

P.S. Per brevità, qui ho riportato solo alcuni dei tantissimi disegni, ma potete guardarli tutti su Facebook Instragram.