The longer the waiting
Sì, sono ancora vivo, e sì, finalmente lo storyboard del quinto capitolo è finito.
Ne esco con la convinzione che fissare il limite di 24 tavole a capitolo sia stata la cosa migliore che potessi fare. Per la storia, intendo.
Niente autoindulgenza, il conto alla rovescia delle pagine disponibili mi costringe a limare i dialoghi e a trovare la sequenza giusta di vignette, quella che faccia avanzare la vicenda senza perdere nulla nei dettagli. Non facile, per niente.
Giocare secondo delle regole è faticoso e i tempi si allungano, ma ne varrà la pena.
A proposito di regole, mesi fa, quando iniziai a scrivere, buttai giù la struttura dei primi cinque capitoli. Struttura che in parte ho rispettato, migliorandola (o peggiorandola) grazie a nuove idee nate in corso d'opera. Non prendendola mai come obbligatoria, ovviamente.
Per i prossimi capitoli non ho alcuno schema, solo una serie di appunti su quanto dovrà accadere ai personaggi, cosa dovranno dire e dove dovrebbero arrivare, nel finale.
Tutti i pezzi sono al loro posto e ora posso giocare più libero.
Ma non troppo, che il limite è sempre lì a sorvegliarmi.
A sorvegliare la storia.
P.s. Qualche giorno fa il blog ha compiuto quattro anni, e io ventotto.
Invece di complicarmi la vita dovrei sbrigarmi a finire il fumetto, se vorrò ancora essere considerato un “giovane autore”.
O forse no, siamo in Italia...