What the duck!
Quando rincorri un vicino nel parco per fargli fare una puntura a tuo padre, in preda ai dolori, e lui ti risponde che arriva subito, appena il cane ha pisciato, e quando entra in casa inizia a perdere sangue dal naso ovunque, tanto che a malapena riesce a fare quello per cui lo avevi chiamato in principio, capisci che non stai attraversando un periodo molto fortunato.
Diviso tra il lavoro e i miei compiti di casalingo, infermiere e autista, in questi giorni il tempo per disegnare tende a svanire, ma qualcosa si riesce a concludere. E nessuno ha niente di grave, quindi tagliamola qui con le lamentele.
Molti manuali di scrittura, e molti scrittori che parlano del loro mestiere, sottolineano come ogni frase di un romanzo dovrebbe contenere l'opera intera. Rifletterla, in qualche modo. Nel contenuto, nello stile, nella composizione. Lo stesso dovrebbe valere, allontanandoci un po’, per le scene o per i capitoli. Nel caso del cinema, oltre alle battute dei personaggi, anche le varie inquadrature dovrebbero entrare in risonanza con il quadro generale. Nel fumetto: testi, dialoghi e disegni.
Nel mio piccolo, molte scene o vignette del fumetto che sto realizzando contengono l’intero senso della vicenda. Per i dubbiosi, le due vignette che incorniciano questo post riassumono l'intera storia. Ho dovuto togliere il testo dalla prima per non rivelare troppo.
Ma è tutto qui.
In solo due vignette.
Il titolo del post è un omaggio a un web comic che provoca dipendenza.
E no, la mia storia non parla di una papera che fa il bagno.